La Partecipazione dei ragazzi - Il Documento di Proposta della Consulta nazionale delle Associazioni e delle Organizzazioni

La partecipazione alla vita sociale e l’ascolto dei minorenni, sono tra i principi fondamentali della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Partecipare è un diritto.

Riguarda tutti i soggetti di età minore: bambini, bambine, ragazzi e ragazze, compresi quelli che abbiano un qualche grado di disabilità - fisica, intellettiva e/o relazionale, mentale -, come sottolineato nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Il documento della Consulta nazionale delle Associazioni e delle Organizzazionipresentato in questi giorni, raccoglie il frutto dei lavori del Gruppo Partecipazione della Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni, istituita dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza per assicurare forme idonee di collaborazione e confronto con esse, in particolare con quelle più direttamente impegnate nella tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi.

Il gruppo di lavoro si è riunito ed ha elaborato il documento nel corso del 2014.

A partire dalle esperienze composite dei membri, appartenenti a coordinamenti associativi con focus diversi sull’Infanzia, si è cercato di lavorare secondo un’ottica di sistema che tenga assieme più piani.

I fronti operativi sono stati:

a. elaborare e testare per la Consulta un metodo di lavoro che integri il contributo dei ragazzi in tutto ciò che li riguarda, sia a livello di elaborazione che di verifica del lavoro degli adulti. Se il primo interlocutore resta il Garante, la proposta cerca considerazione anche ad altri livelli istituzionali, sia nazionali che locali;

b. sintetizzare il tema della partecipazione ed elaborare schede che ne distillino, in contesti diversi, caratteristiche, potenzialità, buone prassi;

c. offrire indicazioni e stimoli alle Associazioni e realtà culturali a livello nazionale e locale.

In questo documento, partecipazione è stata intesa come dialogo:

- tra ragazzi nel capire, elaborare, decidere quali sono le istanze da rivolgere agli adulti;

- tra ragazzi e adulti che se ne prendono cura (Istituzioni – Ente locale – Scuola – Famiglie – Associazioni). Il riuscire a ragionare in termini complessi tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori consentirà di costruire un vero e proprio patto educativo territoriale.

I bambini, i ragazzi sono per definizione soggetti in crescita, in evoluzione, che stanno cercando di raggiungere un adeguato rapporto con la realtà, con gli altri, con la società e innanzi tutto con loro stessi. Questo processo viene aiutato e sorretto dai rapporti educativi. In questo senso i ragazzi vanno “ascoltati” e “guardati” da adulti che, disponibili ad assecondarne le esigenze di attenzione, sanno rendere coerenti iniziative e desideri dei singoli con una posizione di gruppo. Partecipare è altresì un modo per interagire con la realtà sociale in cui il singolo è inserito, e questo è un elemento di conoscenza e di apertura, di realismo e di dialogo, senza peraltro poter essere inteso come modalità riassuntiva e conclusiva del rapporto con la realtà. Partecipazione quindi significa anche valorizzazione del ruolo sociale di bambini e ragazzi, superando la cultura che stenta ancora a considerarli soggetti titolari di diritti con cui dialogare con costanza e impegno.

Il Documento è disponibile online in formato .pdf

http://garanteinfanzia.s3-eu-west-1.amazonaws.com/s3fs-public/LA%20PARTECIPAZIONE%20DI%20BAMBINE%20E%20BAMBINI%20RAGAZZE%20E%20RAGAZZI%20ANCHE%20CON%20DISABILIT%C3%80.pdf